luni, 14 octombrie 2024

Monna Lisa, l'ultima prova per stabilire la sua identità

 Matematicamente dimostrato per la prima volta dopo 500 anni:

IL DIPINTO "LA GIOCONDA",

UN RITRATTO DEL PIANETA MADRE

Di Pavel Floresco

 

Lo scopo di queste righe non è scoprire perché ci sorride la dama nel dipinto "La Gioconda" di Leonardo da Vinci, ma qual è il messaggio segreto del suo sorriso e, soprattutto, perché ogni spettatore della famosa pittura è affascinato o irrazionalmente attratto, nel suo subconscio, dall'essere che lo guarda dall'inquadratura.

Per quanto riguarda la collaborazione e l'amicizia del famoso artista rinascimentale con il celebre matematico Luca Pacioli, abbiamo finalmente, dopo 500 anni, la prova aritmetica del fatto che al Museo del Louvre esiste un ritratto del pianeta madre Terra, non solo la figura misteriosa di una bella signora e niente di più.

 

IL PERCORSO DI UN'IPOTESI IMPEGNATIVA

 

Desiderando ritrarre la sua madre, Caterina, dalla quale si era separato fin dall'infanzia, e intendendo, allo stesso tempo, rappresentarla artisticamente come ideale universale di femminilità, Da Vinci usò non solo il suo intuito, la sua memoria, ma anche ha assunto vari tratti fisici, parzialmente identificati ad altre persone:

 alla bellissima modella fiorentina Lisa Gherardini (o Madonna Lisa del Giocondo dopo il suo matrimonio con Francesco del Giocondo), teoria dello storico dell'arte italiano Giorgio Vasari, confermata da Sigmund Freud (si tratta soprattutto del suo sorriso) e da Armin Schlechter con il noto Documento di Heidelberg;

 a se stesso (così è apparsa la teoria di un autoritratto femminilizzato dell'artista. In realtà, il pittore ha ripreso i propri lineamenti del volto, che crede avesse anche la sua madre, per ritrarre Caterina e non per dipingere se stesso);

 al suo discepolo Salai – un modello androgino, teoria dello storico dell'arte italiano Silvano Vinceti.

È da notare che, come hanno riportato gli storici dell'arte, il pittore procedeva in questo modo anche quando riprodusse Giuda nella pittura "Ultima Cena" o quando Leonardo cercò volti contemporanei per rappresentare questo personaggio.

Una tale interpretazione può risolvere logicamente almeno due dei misteri ancora irrisolti di quest'opera d'arte: l'autoritratto di Leonardo nel dipinto "La Gioconda" e la vera identità della donna rappresentata nello stesso celebre capolavoro del Museo del Louvre.

 

ARGOMENTI ALLO SPECCHIO DELLA VERITÀ

 

Poiché Leonardo da Vinci era un buon amico del famoso matematico Luca Pacioli, questa interpretazione può essere dimostrata aritmeticamente, ma non attraverso la numerologia (pseudoscienza), come sembra superficialmente.

Sapendo che Leonardo da Vinci, secondo i suoi biografi, non parlava bene il latino, abbiamo applicato una semplice forma di gematria (un antico procedimento di decrittazione alfanumerica) all'alfabeto della sua lingua materna, l'italiano (ma la versione senza lettere straniere – J, K, W, X, Y), stabilendo valori digitali per ogni lettera, corrispondente al loro ordine naturale:

 A = 1, B = 2, C = 3, D = 4, E = 5, F = 6, G = 7, H = 8, I = 9, L = 10, M = 11, N = 12, O = 13, P = 14, Q = 15, R = 16, S = 17, T = 18, U = 19, V = 20, Z = 21.

Completando questa conversione digitale delle lettere con la riduzione matematica dei decimali o con l'aritmetica simbolica (la somma delle cifre di un numero, esemplificata proprio dalla somma delle due cifre 1 che formano il numero 11 e così via), si può ottenere, per apparente coincidenza, i seguenti risultati identici:

 MONA LISA (una bellissima donna fiorentina, Lisa de Giocondo, nome toscano, scritto in dialetto dallo storico dell'arte Giorgio Vasari con una sola N e non con due lettere N/apparente coincidenza) = 11 + 13 + 12 + 1 + 10 + 9 + 17 + 1 = 74 = 7 + 4 = 11 = 1 + 1 = 2;

 LA GIOCONDA (la stessa dama, Lisa Gherardini o Madonna Lisa del Giocondo dopo il matrimonio con Francesco del Giocondo) = IOCONDA = H(ONDA), abbreviazione toscana di Gioconda – teoria dello storico dell'arte Pietro C. Marani. La lettera H – Honda è scritta sul retro del dipinto) = 8 + (13 + 12 + 4 + 1) = 8 + 30 = 38 = 3 + 8 = 11 = 1 + 1= 2 ;

 CATERINA (la madre di Leonardo, coincidenza nativa) = 3 + 1 + 18 + 5 + 16 + 9 + 12 + 1 = 65 = 6 + 5 = 11 = 1 + 1 = 2 ;

 LEONARDO (l'artista stesso, ma non Lionardo; apparente coincidenza) = 10 + 5 + 13 + 12 + 1 + 16 + 4 + 13 = 74 = 7 + 4 = 11 = 1 + 1 = 2 ;

 SALAI (l'apprendista di Leonardo, Gian Giacomo Caprotti, chiamato Salai e scelto per il suo soprannome; apparente coincidenza) = 17 + 1 + 10 + 1 + 9 = 38 = 3 + 8 = 11 = 1 + 1 = 2

 

Questa uguaglianza numerica può essere interpretata come segue:

2 = 2

Mona Lisa (La Gioconda) = Caterina = Salai = Leonardo



Pertinente nelle imagini sopra non è il fatto che Monna Lisa
ha due occhi o due braccia, ma che questa figura, 2,
esiste ancora dove non è esplicita

 

In altre parole, nel dipinto "La Gioconda" abbiamo un ritratto (multiplo), ispirato a più volti umani. Questo fatto spiega perché, per centinaia di anni, non si è saputo con precisione chi sia realmente la donna (Pacifica Brandani, Lisa Gherardini, Beatrice Sforza e così via).

Questa decifrazione ha legittimità storica perché la preferenza o la predilezione ripetitiva di Leonardo da Vinci per l'espressione artistica della dualità attraverso il numero due è visibile e osservabile nelle sue opere a partire dagli anni di apprendistato nella bottega del Andrea del Verrocchio.

***

 

È ovvio che, nel celebre capolavoro, abbiamo una bella signora (il microcosmo) e il paesaggio sullo sfondo (il macrocosmo).

Essendo nota la predilezione di Leonardo non solo per lo studio del corpo umano, ma anche per lo studio dei fenomeni naturali – in generale e della geologia – in particolare, il rapporto tra microcosmo e macrocosmo rende possibile, simbolicamente e matematicamente, una correlazione riguardante l'identità comune dei due elementi fondamentali del dipinto: la persona rappresentata – La Gioconda e la natura o la pianeta raffigurata – Terra, come si può vedere nelle righe seguenti.

 

 MONA LISA = 11 + 13 + 12+ 1 + 10 + 9 + 17 + 1 = 74 = 7 + 4 = 11 = 1 + 1 = 2 ;

 LA GIOCONDA = IOCONDA = H(ONDA) = 8 + (13 + 12 + 4 + 1) = 8 + 30 = 38 = 3 + 8 = 11= 1 + 1 = 2 ;

 TERRA = 18 + 5 + 16 + 16 + 1 = 56 = 5 + 6 = 11 = 1 + 1 = 2 ;

 

2 = 2

Mon(n)a Lisa (La Gioconda) = Terra

In conclusione, la modella fiorentina Lisa Gherardini venne utilizzata da Leonardo per realizzare il ritratto della madre Caterina, simbolo della femminilità universale e personificazione del pianeta madre.

 

TEORIE DEGLI STORICI DELL'ARTE,

MATEMATICAMENTE CONFERMATE

 

La teoria della correlazione tra il personaggio principale Monna Lisa (microcosmo) e il pianeta madre (macrocosmo) era già stata formulata da altri ricercatori, storici e critici dell'arte come, ad esempio, Martin Kemp o Fritjof Capra, ma, per la prima volta nella storia, lo abbiamo dimostrato matematicamente.

 

Martin Kemp: quando, nella mia monografia del 1981, ho dovuto prestare particolare attenzione alla Gioconda, ho interpretato il dipinto attraverso il concetto di microcosmo, in cui la geologia della Terra e l'anatomia del corpo umano entravano in congiunzione (N.d.T.) – "When I had to pay sustained attention to the Mona Lisa in my 1981 monograph, I approached the painting via the concept of the microcosm, through which the geology of the body of the earth and the anatomy of the human body brought into conjunction" (Kemp 2019: 67).

 

Fritjof Capra: il tema centrale del dipinto più famoso dell'artista è il potere procreativo della vita, sia nel corpo femminile che in quello della Terra vivente (N.d.T.) – "The central theme of the artist's most famous painting is life's procreative power, both in the female body and in the body of the living Earth" (Capra 2013: 20).

 

Il fatto che, al Museo del Louvre, abbiamo un ritratto femminilizzato del pianeta madre spiega il fascino che la donna rappresentata e il suo sorriso misterioso esercitavano sul pubblico, che ritrova inconsciamente le proprie origini primordiali.

 

UNA FRASE BREVE AL POSTO DELLA CONCLUSIONE FINALE

 

Grazie all'amicizia e alla colaborazione tra Leonardo da Vinci e il matematico Luca Pacioli, possiamo dimostrare aritmeticamente, dopo mezzo millennio, la seguente ipotesi: per creare un ritratto di sua mamma, Caterina, come ideale universale di maternità e, di fatto, una pittura del pianeta madre Terra – teoria di Martin Kemp o Fritjof Capra, Leonardo ha utilizzato:

 tratti del viso della madre, scoperti nella modella Lisa Gherardini o Monna Lisa, teoria di Sigmund Freud;

 tratti del proprio viso considerati ereditati dalla madre (autoritratto femminilizzato);

 tratti androgini del suo apprendista Salai, teoria di Silvano Vinceti.

 

Riferimenti

Kemp, Martin, Living with Leonardo : Fifty Years of Sanity and Insanity in the Art World and Beyond, Londra: Thames & Hudson, 2018 and 2019.

Capra, Fritjof, Learning from Leonardo: Decoding the Notebooks of a Genius, San Francisco: Berrett-Koehler Publishers, Inc., 2013